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     Contact tracing, le linee guida della UE vanno verso l' adozione volontaria delle app anti Covid 19 et  at:  15/04/2020  

Contact tracing, le linee guida della UE vanno verso l' adozione volontaria delle app anti Covid 19 - Il Comitato Europeo sulla Protezione Dati (EDPB) ha pubblicato le linee guida sulle app per la lotta al Covid-19. Esse sono contenute in una lettera firmata dal presidente Andrea Jelinek e indirizzata alla Commissione Ue. Nella missiva si ribadisce l’obiettivo di creare un modello paneuropeo di app, dunque non un' app unica per tutta l’Europa, ma ogni paese potra' applicarne una diversa. Ogni app che sarà sviluppata dovrà essere sottoposta ad una verifica di conformità (assessment) con i principi della protezione dei dati e il codice sorgente dovrà essere reso disponibile. Per quel che riguarda l' adozione da parte degli utenti, il Comitato segue il principio dell’adozione volontaria della app, già sostenuto dalla Commissione Ue, dunque nessun obbligo di legge per l' adozione delle app traccianti. “Le app di tracciamento dei contatti (contact tracing) non richiedono il tracciamento della posizione (location tracking) di singoli utenti – si legge nel documento – Il loro obiettivo non è seguire i movimenti degli individui e nemmeno quello di far rispettare le prescrizioni. La funzione principale di queste app è scoprire eventi (contatti con persone positive), che sono soltanto probabili e per la maggior parte degli utenti persino non accadranno mai, specialmente nella fase di ritorno alla normalità. Raccogliere i movimenti di un individuo nel contesto delle app di tracciamento dei contatti violerebbe il principio della minimizzazione dei dati. Inoltre, farlo creerebbe gravi rischi per la sicurezza e la privacy”.  Sarà compito delle autorità sanitarie identificare ciò che costituisce un evento da condividere,  l’unico scopo che hanno le app è di consentire alle autorità sanitarie di contattare coloro che sono entrati in contatto con persone positive e ordinare la quarantena. Infatti si prevede che gli algoritmi usati nelle app di tracciamento andranno gestiti da personale qualificato, per minimizzare i rischi di falsi positivi e negativi. Le informazioni ai pazienti saranno gestite da essere umani e non affidate ad algoritmi automatizzati. Bisognerà trovare il modo di comunicare telefonicamente o tramite altro canale, tenendo sempre presente la necessità di garantire l’anonimato per evitare qualunque rischio di stigma sociale. Una volta superata la crisi sanitaria, l’EDPB auspica che l’intero sistema venga smantellato e che i dati raccolti vengano cancellati o resi anonimi. QUI trova la lettera del Il Comitato Europeo sulla Protezione Dati (EDPB).

  




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